LA VITA CON LA SUA FAMIGLIAVorta era solo il figlio comune di una famiglia comune, semplici mercanti che vendevano libri lungo le strade, percorrendole con la propria carrozza riempita solo dell’essenziale per vivere.
La sua famiglia era composta da Jhona Nefix, il padre, che ha insegnato a Vorta ogni cosa su come trattare i libri e come sopravvivere al duro mondo selvaggio in cui viaggiavano, i nonni di Vorta, e Illiana Felis, la tipica buona madre che vuole bene a suo figlio.
Vivevano tranquilli come nomadi, non avevano dimora fissa e gli andava bene così, i libri da loro venduti erano delle storie scritte dal padre, era un grande scrittore, e questo bastava a procurargli i soldi necessari a sopravvivere decentemente.
L’INCIDENTEUn giorno, stavano tranquillamente viaggiando per le terre selvagge per raggiungere più in fretta una città, l’ultimo dei loro errori.
A pochi chilometri di distanza dalla città, vennero assaltati da dei briganti, i quali uccisero il padre davanti ai suoi occhi mentre tentava inutilmente di fargli guadagnare il tempo necessario a fuggire; sua madre, invece, venne uccisa mentre tentava di nasconderlo nella rientranza di un albero, trafitta da una grossa lama che la tagliò lungo tutto il ventre, ferendo Vorta all’occhio, senza però accecarlo; il corpo di sua madre lo coprì abbastanza da non farlo trovare, ma non lasciò un bel ricordo al ragazzino, il quale non riusciva nemmeno a muoversi o a lamentarsi per il suo occhio.
Dopo che i briganti se ne andarono, Vorta, anche se con il cuore pesante come una pietra, seppellì i suoi defunti genitori senza nemmeno riuscire a versare una lacrima, il trauma è stato enorme: l’unica cosa che trovò nei resti della carovana fu l’anello di famiglia, caratterizzato dal loto con al centro un occhio che vi era disegnato sopra, tutto il resto era stato rubato o bruciato dal bel fuocherello che si sono lasciati addietro quei criminali.
IL DIAVOLOVorta ha tentato inutilmente di raggiungere la città a piedi, i pericoli della foresta erano troppi per un bambino di 10 anni traumatizzato come lo era lui. Si rintanò in una baracca abbandonata che trovò lungo il suo cammino, e non ne volle più uscire, deciso a raggiungere i suoi adorati genitori. In quel momento però, apparve un grosso Diavolo della Fossa da un cerchio evidentemente magico che spuntò dal nulla sul pavimento, il quale lo guardò divertito, un bello spettacolo la sua situazione per uno che veniva dall’abisso.
Il diavolo giocò con lui, chiedendogli con falsa gentilezza cosa era successo, quando Vorta glielo disse, questo si mise a ridere di gusto e gli propose una soluzione, lui gli avrebbe dato i poteri per evitare che una cosa del genere accadesse di nuovo al costo di….nulla! Allora, fatto ciò, se ne andò, lasciando impresso sul suo volto dei simboli che indicavano, probabilmente, che il diavolo gli aveva concesso un desiderio, e nella sua mente rimase automaticamente impresso il nome di quest’ultimo, Belefrosilian, il quale è probabilmente un nome falso, altrimenti a questo punto avrebbe un Diavolo della Fossa come servitore.
IL MAGODopo l’accaduto, quel diavolo lo fece riapparire nella città dentro un vicolo buio, era notte, e lui non poté fare altro che tentare di riposare in quel posto, non sapeva ancora cosa avesse fatto quel diavolo. Il giorno seguente esplorò la città tentando di elemosinare qualcosa dai passanti, per sua fortuna era bravo a fare gli “occhioni dolci”, dunque almeno della frutta riusciva a mangiarla, per l’acqua, beh, le fontane erano li, perché lasciarle da sole? Gli ci volle poco per ammalarsi, quel poco che mangiava e la scarsa qualità dell’acqua, poiché non poteva prenderla dai pozzi, gli fecero prendere un febbrone da cavallo, allora, nella speranza di trovare qualcuno che lo aiutasse, girò di casa in casa, fino a giungere alla casa di un mago, il quale lo prese subito con se senza chiedere niente. Sotto le sue cure gli ci volle poco per guarire; quando riuscì di nuovo a camminare chiese al mago se questo lo voleva tenere con se, e questo accettò, il che rese il piccolo Vorta molto felice, aveva di nuovo una famiglia. Con il passare del tempo divenne suo assistente, nonché aiutante nella biblioteca di sua proprietà, e presto seppe anche cosa gli fece il diavolo, gli diede dei poteri provenienti dall’abisso stesso, poteri che normalmente lo farebbero impiccare o scacciare dalla città in 5 secondi netti, ma il mago era la sua nuova famiglia, e non si azzardò nemmeno a pensare di denunciarlo alle autorità; rimase dunque il loro segreto. Il nome del mago era Danazas Fletcher, ed era l’unico a sapere cosa fosse Vorta.
LA PARTENZADopo aver ringraziato Danazas per tutto ciò che ha fatto per lui, Vorta ha deciso di partire, nemmeno lui sa perché o dove andrà, sa però che doveva partire, quasi come se fosse nel suo sangue, forse una parte dei suoi genitori si era risvegliata in lui, o forse non voleva mettere in pericolo Danazas, vista la sua natura. Il suo nuovo padre non ebbe nulla in contrario, sapeva che doveva farlo se era il suo cuore a dirglielo, dunque lo abbracciò e gli augurò buona fortuna, perché il suo viaggio non sarebbe stato breve o privo di pericoli.
NOMI IMPORTANTIJhona Nefix, padre;
stato attuale: decedutoIlliana Felis, madre;
stato attuale: decedutaBelefrosilian, il Diavolo della Fossa;
stato attuale: all’inferno dove dovrebbe stare, probabilmenteDanazas Fletcher, padre adottivo;
stato attuale: vivo
Vorta Nefix
1,80 m - 70 Kg